Scopriamo il Territorio


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- I Grandi Alberi di Morterone:

A Nord-est del Monte Resegone sorge un piccolo paese, dal nome ingannevolmente tenebroso, Morterone la cui radice morte evoca pensieri angoscianti.
Questa sensazione risulta ancor più forte se si pensa che questo piccolo agglomerato urbano è famoso per essere il secondo comune più piccolo d’Italia, subito dopo Moncenisio, in Piemonte.
Ad oggi i residenti del comune sono 35, ma coloro che vi dimorano stabilmente sono solamente dieci, con un’età compresa fra sette e 82 anni.

Partendo da Lecco, la sensazione di graduale abbandono dell’area aumenta in modo proporzionale al moltiplicarsi del numero di tornanti superati con la macchina, lungo la strada provinciale 63.
Una volta giunti, la sensazione è di pace e meraviglia: un luogo immerso nella natura, ben curato e sotto l’ombra del famoso monte dentellato: la sensazione di solitudine si sostituisce allo stupore.

Nelle immediate vicinanze, dopo aver attraversato il piccolo villaggio, parte il “Sentiero dei Grandi Alberi”: un percorso che ci consentirà di viaggiare indietro nel tempo, grazie all'osservazione dei cosiddetti alberi monumentali, chiamati così proprio per la loro impressionante grandezza e vecchiaia.
Se infatti gli alberi di specie longeve in natura possono crescere molto nei secoli e raggiungere dimensioni ragguardevoli, la presenza dell’uomo e le azioni di disboscamento hanno impedito il normale ciclo di crescita, ed è quindi difficile trovare alberi monumentali in un bosco.

In questa precisa zona, attorno al Resegone, la presenza di molte aie carbonili testimonia l’intensa attività umana nel passato.
Tuttavia, alcuni alberi sono stati salvati da questo sfruttamento, in quanto utilizzati per riparare il bestiame dal sole – i meriggi dei pascoli – e hanno potuto crescere indisturbati nei secoli fino ad arrivare a stagliarsi imponenti nel cielo.

Oggi, questi reverendi alberi, che un tempo sorgevano isolati nella vastità dei pascoli, sono nuovamente “nascosti” all'interno di una rinnovata boscaglia, cresciuta dopo l’abbandono delle attività montane da parte dell’uomo.