LE POESIE

APPARSE SULLE NEWSLETTER

Lasciamo che ogni uomo speri e creda in ci� che pu�.

C. Darwin

(newsletter 2/2011 del 18-01-2011)

Ho esiliato la mia vita in un posto remoto
in questo luogo senza sole
in fuga dall'era della nascita di Cristo
non posso affrontare la visione accecante della croce.
Da uno sbuffo di fumo a un pugno di cenere
ho bevuto fino in fondo la coppa dei martiri
sento la primavera che esplode
nel fulgido broccato di miriadi di fiori.

Notte fonda, strada deserta
pedalo verso casa, mi fermo a un tabaccaio
una macchina mi segue, schiaccia la mia bicicletta
enormi bruti mi afferrano
ammanettato, bendato, imbavagliato
gettato in un cellulare diretto verso il nulla

A parte una bugia
non possiedo niente.

Il senso della morte
(Liu Xiaobo)

(newsletter 34/2010 del 15-12-2010)

 

Quando spunta la luna
tacciono le campane
e i sentieri sembrano
impenetrabili.

Quando spunta la luna
il mare copre la terra
e il cuore diventa
isola nell'infinito.

La Luna
(G. Lorca)

(newsletter 32/2010 del 24-11-2010)

Anche quel muro vecchio
anche quel magro cane
anche il gelo nel secchio
gode il sol, stamane.

Inverno
(V. Saltini, Il 1�libro di LI PO)

(newsletter 30/2010 del 20-10-2010)

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?

Foglie Gialle
(Trilussa)

(newsletter 28/2010 del 06-10-2010)

 

Qui siete
dove le aquile
imparano
a volare col vento
e i sogni
a cavalcare stelle

Scritta trovata presso l'Alpe Settal

(newsletter 26/2010 del 20-09-2010)

 

Un chiaro di luna
Che fruga le rocce

Un chiaro di stelle
che fende le crepe

Bivacchi di gocce
Le nubi in parete

Notte sulle Dolomiti
(targa trovata vicino al rifugio Croda da Lago)

(newsletter 23/2010 del 31-08-2010)

 

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due onde
e la notte è oceano.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due pietre
e la notte deserto.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte radici
nella notte intrecciate.

Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte coltelli
e la notte lampo.

Due corpi
(O. Paz)

Dos cuerpos frente a frente
son a veces dos olas
y la noche es océano.

Dos cuerpos frente a frente
son a veces dos piedras
y la noche desierto.

Dos cuerpos frente a frente
son a veces raíces
en la noche enlazadas.

Dos cuerpos frente a frente
son a veces navajas
y la noche relámpago.

Dos cuerpos
(O. Paz)

(newsletter 19/2010 del 21-06-2010)

"La piccola casa sotto gli alberi sul lago.
Dal tetto sale il fumo.
Se mancasse
Quanto sarebbero desolati
La casa, gli alberi, il lago!"

Il fumo
(B. Brecht)

(newsletter 16/2010 del 25-05-2010)

 

Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,
Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor,
Un volgo disperso repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor.

………………………………………..

Adelchi
(A. Manzoni)

(newsletter 13/2010 del 28-04-2010)

 

la tua carne
scavalca gli abissi
promesse, passioni
milioni di paroleti avvolgono di schiuma
ma tu continui ad essere
lo specchio del mio volto selvaggio, il cuore
che ti ha dominato
le notti consumate nel languore
delle tue palpebre socchiuse

Afrodite
(F. Fenera)

(newsletter 9/2010 del 17-03-2010)

 

Naviga il tempo.
E le onde dei secoli vanno.
Vanno come gabbiani sul mare
senza ritorno né pace.

Si ormeggiano a sera le nubi,
ritornano a casa le greggi,
il sole tramonta lontano,
lontano sui monti in attesa.

In attesa del domani del tempo,
Dell'eterno Domani in attesa
guardando il cielo che passa,
che splende, che spasima e tace.

Sera
(Padre Mario Borzaga)

 

(newsletter 8/2010 del 08-03-2010)

 

Una volta, io lo so,
qui c'è stata la gioia.
L'aria ne trema ancora.

Ancora non si è spento lo stupore
della valle
a vedersela un giorno andar via.

Da un belvedere della val di Magra

(R. Pazzi)

(newsletter 6/2010 del 16-02-2010)

 

Se saprai starmi vicino,
potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi senza che le nostre ombre si sovrappongano, se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia...

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.

(P. Neruda)

(newsletter 2/2010 del 11-01-2010)

……………

Ed un mattino
era davvero tanta
ed era davvero bella.
Cadeva e cadeva
nel baccano dell'alba
fra il rombo della macchine e lo sbuffare dei cavalli,
e sotto i piedi non si scioglieva,
anzi diventava più compatta.
Giaceva
fresca e scintillante
e ognuno ne restava abbagliato.
Ed era lei, la neve. La vera.
L'aspettavamo.
Era venuta

Tratto da “La terza neve” di E. Evtsenko

(newsletter 1/2010 del 04-01-2010)

 

In lacrime di piombo
piove la vita stamane.
E s’interra.

U. Busolin

(newsletter 38/2009 del 10-12-2009)

Vi contero la storia della morta
per cui suonano adesso la campana.
Era una tosa piccolina e smorta,
che abitava vicino alla fontana.

Toccava appena appena i quindici anni
quando suo padre fu portato via
da una piena di stenti e di malanni...
la restò sola colla vecchia zia.

Amor di madre non avea la mesta,
nè amor d'amiche la povera tosa;
ella era brutta, e in cenci avea la vesta...
qual giovin mai l'avria menata sposa?

Vedea le forosette in sul sagrato
occhieggiare or con questo ed or con quello...
- Povero cuor deserto e sconsolato! -
Oggi un vecchio l'ha chiusa nell'avello!

La Morta Del Villaggio (Brianza - Aprile 1859)
E. Praga

(newsletter 36/2009 del 16-11-2009)

 

Questi dossi di monti
si sono coricati
nel buio delle valli

Non c’è più niente
che un gorgoglio
di grilli che mi raggiunge

E s’accompagna
alla mia inquietudine.

Sonnolenza
G. Ungaretti

(newsletter 35/2009 del 10-11-2009)

Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.

da "La Terra Santa"
Alda Merini, scomparsa nei giorni scorsi .

(newsletter 34/2009 del 28-10-2009)

 

"Così breve é il nostro
Cammino in questo sogno.
Il mondo di una rosa.
Ma noi lo rendiamo
Immenso
Con soste di lunghi dolci baci
Sulle foglie aperte."

(XV sec.a.C.)

(newsletter 32/2009 del 12-10-2009)

Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.

Amo in te
(N. Hikmet)

(newsletter 31/2009 del 12-10-2009)

 

Ninna nanna, dorma fiöö...
el tò pà el g'ha un sàcch in spala
e'l rampèga in sö la nòcc...
Prega la loena de mea fàll ciapà
prega la stèla de vardà in duvè che'l va
prega el sentée de purtàmel a ca'...

Ninna Nanna del Contrabbandiere
Van de Sfroos

(newsletter 30/2009 del 28-09-2009)

Se gridi nel silenzio, sembri un pazzo.
Se gridi quando tutti urlano, nessuno ti sente”

B. Bernanke

(newsletter 29/2009 del 22-09-2009)

Non sei che una croce

Nessuno forse sa più
perché sei sepolto lassù

nel camposanto sperduto
sull'Alpe, soldato caduto.

Nessuno sa più chi tu sia
soldato di fanteria

coperto di erbe e di terra,
vestito del saio di guerra.

l'elmetto sulle ventitrè
nessuno ricorda perché

posata la vanga e il badile
portando a tracolla il fucile

salivi sull'Alpe, salivi
cantavi e di piombo morivi

ed altri morivano con te
ed ora sei tutto di Dio.

Il sole, la pioggia, l'oblio
t'han tolto anche il nome d'un fronte

non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini e tace

custode di gloria e di pace.

Non Sei Che Una Croce
(R. Perseni)

(newsletter 27/2009 del 07-09-2009)

Mentre ti guardavo,
all’improvviso,
ho avuto voglia di piangere.
Forse
per le rughe della tua fronte.
Forse
per la consapevolezza triste
di esserci persi.
Chissà quando,
chissà perché.
Il tempo spietato,
ci ha spogliato
dei sogni,
e ora
che siamo nudi,
non ci riconosciamo.
Ho voglia di piangere,
per tutto
per niente.
Per ciò che siamo stati
e che non saremo più.

Mentre ti guardavo
(M. Marini)

(newsletter 25/2009 del 24-08-2009)

Per chi vuole partire
ma anche un po' restare
c'è il treno elastico:
il primo vagone
giunge a destinazione
ma l'ultimo rimane alla stazione
Per chi vuole partire
ma anche un po' tornare
c'è il treno elastico.
Si siede in testa al treno
e va lontano
e poi se ha nostalgia
attraversa i vagoni fino in coda
e torna alla partenza piano piano.

R. Piumini.

(newsletter 23/2009 del 13-07-2009)

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia

Paris at night
(J. Prévert)

(newsletter 22/2009 del 06-07-2009)

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.
Se qualcuno l'incontra disarmato,

Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

Il Passato
(E. Dickinson)

(newsletter 21/2009 del 29-06-2009)

Ridi manto vergine
Mi rivesti di pudore
nel bosco passeggia la gioventù
la vecchia in riva al fiume
narra di quando aveva la sua età
e i sentimenti non camminavano ancora con le loro gambe

G. Nodari

(newsletter 19/2009 del 08-06-2009)

A me pare uguale agli dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.

A ME PARE UGUALE AGLI DEI
(Saffo)

(newsletter 18/2009 del 25-05-2009)

Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.

Non recidere, forbice, quel volto
(E. Montale)

(newsletter 17/2009 del 19-05-2009)

Avevo Due Paure

La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile

G. Colzani
(newsletter 15/2009 del 21-04-2009)

E’ meglio vivere il presente
attuale.
Ho bisogno ancora
di coraggio
per poter
dimenticare il passato

Presente
(F. Caruso)

(newsletter 13/2009 del 30-03-2009)

L'amore in molti, no, non lo farei
Perché nel pullulio di corpi folti
La mira dell'amore perderei:
sicchè io non farei l'amore in molti

Neanche in quattro, che molti non sono,
ma fanno otto gambe e otto braccia:
credo che soffrirei di un abbandono
e, nel groviglio, perderei la faccia,

In tre neppure, seppure mi tenti,
perché, siccome il lui sarei io solo,
accadrebbero stenti e malcontenti.

In uno, d'altra parte, ho già provato:
è come un ciuco incatenato al piolo,
gelida e mesta ronda del soldato

L'amore in molti, no, non lo farei
(R. Piumini)

(newsletter 12/2009 del 23-03-2009)

C'è il tempo dell'amore
quando baci e carezze copron le parole
e cerchi l'anima nei suoi occhi.
Non si può dare un nome alle stelle.
E c'è il tempo che parla dell'amore
quando hai bisogno delle sue parole
per scoprire le radici del tuo cuore.
Forse c'è un nome anche per le stelle.
Poi c'è il tempo sublime del silenzio
quando temi quei sottili equilibri
di un piacere donato e ricevuto.
C'è un senso nel nome di una stella.
E infine c'è il tempo del calore
quando nel sonno ti avvolgi al suo corpo
e le due anime si strizzano gli occhi.
Forse si può toccare con un dito una stella.

I Tempi dell’Amore
(Anonimo)

(newsletter 10/2009 del 11-03-2009)

Non c’è nulla
che possa farmi
più impressione
di una donna
nuda . . .
con le sue parole.

Se l'ebbrezza
di un bacio
non le accendesse
il viso,
forse morrebbe . . .
la mia Fantasia.

Fantasia
(F. Max)

(newsletter 9/2009 del 02-03-2009)


Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate

La terra e la morte
(C. Pavese)

(newsletter 6/2009 del 09-02-2009)

Anche quel muro vecchio
anche quel magro cane
anche il gelo nel secchio
gode il sol, stamane.

Inverno
(V. Saltini)

(newsletter 5/2009 del 03-02-2009)


Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!

DANTE
(newsletter 4/2009 del 30-01-2009)

Hai udito lo strazio del tempo.
Hai lasciato la vita sul quadro.
La tela mangia le tue emozioni.
Colore, sapore di lacrime e profumo di arcobaleno.

Con le mani tra le stelle
dipingi. Nel cuore dell'attimo colpisci
l'infinito. E da quello riconduci ogni filo
tra le trame della tua esistenza.

Ai pittori (S. Amodeo)
(newsletter 2/2009 del 16-01-2009)


Ci sono silenzi
che costruiscono enormi castelli,
nelle nostre anime scosse;
e noi raccogliamo in essi
bauli di parole, di emozioni,
di doni mai offerti,
che finiscono
o con l'incenerirsi
al primo fuoco,
o con l'ammuffire,
e coinvolgere
nel loro decadimento
le mura intere."

Carlo Bramanti
(newsletter 1/2009 del 10-01-2009)

……………………
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste

da Viva l’Italia (F. De Gregori)
(newsletter 40/2008 del 13-12-2008)

ANEMA DOLZA
Ross el rusc del can
Ch’el roséga la rusca de l’àcer.
Stresìga la freschezza
Della scisciattola strisciant
Arent al mur de la mia cà.
Sora el ramm
Ona s’cirla
Di scirlìn
Canten insema al boff de vent.

DOLCE ANIMA
Rosso il collare del cane
che rosicchia la corteccia dell'acero.
Trascina la freschezza
del fiore di caprifoglio strisciante
Accanto al muro della mia casa.
Su di un ramo
Uno stormo
di fringuelli
cantano assieme al soffio del vento.

Anema Dolza
(Poesie in dialetto: Lombardia)
(newsletter 39/2008 del 06-12-2008)

Que faites-vous là petite fille?
Avec ces fleurs fraîchement coupées?
Que faites-vous là jeune fille?
Avec ces fleurs, ces fleurs séchées?
Que faites-vous là jolie femme?
Avec ces fleurs qui se fanent?
Que faites-vous là vielle femme?
Avec ces fleurs qui meurent?

J'attends le vainqueur.

Che fai laggiu' bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiu' ragazza
Con quei fiori, fiori seccati
Che fai laggiu' bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiu' gia' vecchia
Con quei fiori che muoiono

Aspetto il vincitore.

Le bouquet (Jacques Prévert)
(newsletter 38/2008 del 29-11-2008)

La farfalla non conta gli anni ma gli istanti:
per questo il suo breve tempo le basta".

Tagore
(newsletter 37/2008 del 22-11-2008)

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht
(newsletter 36/2008 del 15-11-2008)

 

La montagna è come un sogno,

la vedi, ci vivi, ci soffri,
lo afferri, lo perdi e scalci di notte,
è nevosa, assolata e cangiante,
chiaro, sfuggente, dimenticato.

E’ un eterno ripetersi,
in tempi diversi,

di stagioni,
lavoro,
amori,
lutti e passioni.

E’ lì se puoi vedere,
è lì se puoi andare,
sparisce se ti avvicini troppo,
come un sogno, impalpabile al tocco.

E’ antica come il mondo,
come il sogno più profondo,
dal cielo blu è avvolta
e all’Eterno ci riporta

F. Erba
(newsletter 34/2008 del 27-10-2008)

Fin che la sera
dolce ci oscura
sui nostri passi

U. Busolin
(newsletter 33/2008 del 19-10-2008)

 

Animula vagula blandula,
Hospes comesque corporis
Qua nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos...
Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora ti appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti...

un istante ancora
guardiamo insieme le rive familiari
le cose che certamente non vedremo mai più...
cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...

Adriano
(newsletter 32/2008 del 12-10-2008)

Su mari fiat lisu
che una manta de seda,
a is primis de atonju.

Che un joiosu bisu
mancai impaciau meda
de tui tenia bisonju.

Muda m’has nau ca jai,
muda in celu su cau,
e is froris de sa tiria.

Bint’annus po ti stimai
bint’annus chi ti ddu nau
ca ses tui sa sposa mia

Il mare era piatto
come una coperta di seta
quei primi giorni d’autunno.

Come in un gioioso sogno
anche se impacciato
di te avevo bisogno.

In silenzio mi hai detto sì,
silenzioso il gabbiano
ed i fiori della ginestra.

Vent’anni per amarti,
vent’anni che te lo dico
che sei tu la mia sposa.

Ettore Sanna – poeta Sardo
(newsletter 30/2008 del 29-09-2008)

Attila, er Re più barbero e feroce,
strillava sempre: - Dove passo io
nun nasce più nemmeno un filo d'erba:
so' er Fraggello d'Iddio! -

Ma, a l'amichi, diceva: - Devo insiste
su l'affare dell'erba perchè spesso
me so' venuti, doppo le conquiste,
troppi somari appresso.

Trilussa
(newsletter 29/2008 del 22-09-2008)

Ridatemi quello che ho perso
ridatemi la gioia, il sorriso, la parola

il bene

Ridammi un respiro sull’altro
e una goccia della tua saliva
da bere

Cosi ti perdo nel tramonto,
su strisce e strisce di sangue a diluire
assetandomi.

Mariacristina
(newsletter 27/2008 del 08-09-2008)

 

…………
Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
………

Alda Merini
(newsletter 26/2008 del 01-09-2008)

Sono isole vicoli scogli
versi candide crepe
spine acute protese
verso un muto
groviglio di cielo
Sono pietre mani nubi
sillabe nere sospese

sono parole d'amore per te.

B. Madeccia
(newsletter 25/2008 del 04-08-2008)

Oh calore estivo che spazza il paese!
Non un alito di vento,
non una nuvola.
E tra i monti
la renna pascola,
nell'orizzonte azzurro.
Oh estasi!
Oh gioia!
Mi siedo sulla terra singhiozzando.

Estate (anonimo eschimese)
(newsletter 24/2008 del 28-07-2008)

Forse potrei guardare
il sole nuovo
in riva al mare,
forse potrei lasciare
le chiome libere al vento.
Sulla sabbia impronte
di un cammino a ritroso
nel tempo.

Maria Francesca
(newsletter 22/2008 del 08-07-2008)

Come un lupo è il vento
che cala dai monti al piano,
corica nei campi il grano
ovunque passa è sgomento.
Fischia nei mattini chiari
illuminando case e orizzonti,
sconvolge l’acqua nelle fonti
caccia gli uomini ai ripari.
Poi, stanco s’addormenta e uno stupore
prende le cose, come dopo l’amore.

Attilio Bertolucci
(newsletter 19/2008 del 09-06-2008)

"Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna."

Rimbaud
(newsletter 18/2008 del 03-06-2008)

Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare,
il silenzio dei boschi prima che
sorga il vento di primavera.
Il silenzio di un grande amore,
il silenzio di una profonda pace dell'anima
Il silenzio tra padre e figlio
e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza

Edgar Lee Masters
(newsletter 17/2008 del 26-05-2008)

La grigia ala dell’angelo
è cibo per la luna.
Il silenzio
veglia l’ombra che la erode.
Nella crepa della bocca
sboccia il giallo d’un lichene.

Anonimo
(newsletter 16/2008 del 19-05-2008)

Non sono un muratore
-mi spiace papà -

non sono un poeta

non sono un adulto
ma neanche un bambino

forse lo so cosa sono

sono quel sorriso
appena accennato
sulle labbra di mia madre

sono l'ultimo vagone
di quel treno
fermo al tramonto
prima che il mio cane
mi lecchi il viso .

C.Bramanti
(newsletter 15/2008 del 13-05-2008)

Primavera
Fiori di prugno.
Sull'aria profumata,
improvviso,
si leva il sole.
Un sentiero montano.

M.Basho
(newsletter 14/2008 del 06-05-2008)

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
(P. Calamandrei)
(newsletter 13/2008 del 23-04-2008)

Il silenzio è sovrano
sulla montagna
s’ode soltanto
il canto
lontano
di una campana.

G. Giordani
(newsletter 12/2008 del 09-04-2008)

a Osvaldo

A quella latitudine passammo
Come carta d'ingiallita stampa
Fu facile al vento portarci
Solo gli uccelli ci seguivano.

Infanzia (G. Abbate)
(newsletter 11/2008 del 02-04-2008)

Un mare imprevedibile e profondo
mi ha portato col vento e la tempesta
dal deserto di sabbia sangue morte
un destino di pace danze suoni.

Oretta dalle Ore
(newsletter 10/2008 del 18-03-2008)

That Distance was between Us
That is not of Mile or Main -
The Will it is that situates -
Equator - never can

Quella Distanza che vi fu tra Noi
Non è di Miglia o Oceani -
E' la Volontà che determina -
Ciò che l'Equatore - non potrebbe mai -

Emily Dickinson
(newsletter 9/2008 del 11-03-2008)

Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.

Elena Oshiro
(newsletter 8/2008 del 04-03-2008)

C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato

Ciascuno cresce solo se sognato (D. Dolci)
(newsletter 6/2008 del 11-02-2008)

Cessate d'uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

Giuseppe Ungaretti
(newsletter 7/2008 del 26-02-2008)

Our lives are Swiss - Le nostre vite sono svizzere
So stll - so cool - Così immobili - così fredde
Till some odd afternoon Finchè in un qualche pomeriggio strano
The Alps neglect their Curtains Le Alpi dimenticano aperte le loro Tende
And we look farther on! E noi guardiamo in quella direzione!

Italy stands the other side! L'Italia è dall'altra parte!
While like a guard between - Mentre come sentinelle nel mezzo
The solemn Alps - Le Alpi solenni
The siren Alps Le Alpi sirene
Forever intervene. eterne si frammettono.

E. Dickinson
(newsletter 3/2008 del 21-01-2008)

Farfalle di cartone
Ali danzanti
Solitudine notturna
Nessuna luce che vi scaldi
Dal fuoco siete inghiottite
Per vostra ingenua volontà

Pagliuzze
Di cenere argentea
Che adornano
Le notturne strade
Il vostro funerale silenzioso
Senza rintocchi di requiem

Falena (la Fallen Ange)
(newsletter 5/2008 del 04-02-2008)

A Jo Warfield

Nuda son nata
Come son nata vivo
Piccola son nata
E troppo in fretta cresciuta
Ma non son mai cambiata
E nuda vivo
La maggior parte del tempo
Quel tempo dove vivo nuda
Quel tempo è denaro

M'ha fatta l'amore
L'amore che mi ha fatto festa
L'amore che mi ha fatto fata
Dov'è mai andato a cacciarsi
L'innamorato che avevo
Che mi faceva piacere
Che mi faceva sognare
Che mi faceva ballare
Ballare al ritmo della sua bacchetta
Era il mio direttore d'orchestra
Io il suo corpo di ballo
………………………

tratta da M'ha fatta l'amore (J. Prevert)
(newsletter 1/2008 del 07-01-2008)


By Chivalries as tiny,
A Blossom, or a Book,
The seeds of smiles are planted –
Which blossom in the dark.

Da Gesta così minute,
Un Fiore, o un Libro,
Sono piantati i semi dei sorrisi –
Che fioriscono nel buio.

E. Dickinson
(newsletter 2/2008 del 14-01-2008)

Dammi mille baci e poi cento
e poi altre mille, e ancora cento;
e di seguito ancora mille, e altri cento.
E poi quando ne avremo contati
migliaia e migliaia,
scompiglieremo il conto...

Baci (Da Canti di Catullo)
(newsletter 42/2007 del 26-11-2007)

Nebbia che scende
pioggia che batte
fuoco che brucia
potenza che cresce
mare che sbatte:
vivere
vivere
vivere
Sole che splende
erba che cresce
mare in tempesta
forza che sale
voglia d'amare:
vivere
vivere
vivere.

Vivere (G. Palo)
(newsletter 43/2007 del 06-12-2007)

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?

Foglie gialle (Trilussa)
(newsletter 40/2007 del 12-11-2007)

Cerco
sotto l'acqua piovana
azzurre
nere barche
che vedo sulle tue
mani.
Ti aspetto qui.
Camminiamo rovesciati.

Barche (B. Di Monaco)
(newsletter 41/2007 del 19-11-2007)

Ci siamo amati su un prato
intriso di rugiada,
hai urlato e morso l'erba umida
con le dita sottili,
hai strappato, per me, una bianca
margherita selvatica
ed è stato il tuo addio.

Addio (M. Ciorra)
(newsletter 38/2007 del 29-10-2007)

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (C. Pavese)
(newsletter 39/2007 del 06-11-2007)

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare
Allegria di naufragi

(G. Ungaretti)
(newsletter 36/2007 del 17-10-2007)

La principessa cavalca piano e sicura
come fa la terra quando gira.
Cavalca attraverso boschi cupi
quasi eterni.
Serpeggia, serpeggia oro
sui tubi di radici di rame piegati;
e le tenebre della terra si voltano
per filtrare i capelli di fiaba del sole
nelle arcate di tutti i boschi.

Fiaba (H. Martinson)
(newsletter 37/2007 del 23-10-2007)

Come un lupo è il vento
che cala dai monti al piano,
corica nei campi il grano
ovunque passa è sgomento.
Fischia nei mattini chiari
illuminando case e orizzonti,
sconvolge l’acqua nelle fonti
caccia gli uomini ai ripari.
Poi, stanco s’addormenta e uno stupore
prende le cose, come dopo l’amore.

VENTO (A. Bertolucci)
(newsletter 34/2007 del 02-10-2007)

Se
solo tu, quel giorno
non fossi partito

avrei
sentito ancora

quella mano calda
sfiorare la quiete

nei miei occhi
fiorirono i silenzi

e sui rami la neve.

A Pa’ (N. Buono)
(newsletter 35/2007 del 12-10-2007)

Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.

Ora che sei venuta (C. Sbarbaro)
(newsletter 32/2007 del 17-09-2007)

Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.
Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno né riposo,
finché non saranno mie.

Come posso dire (K. M. Boye)
(newsletter 33/2007 del 24-09-2007)

Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.

A Juliette Drouet (V. Hugo)
(newsletter 30/2007 del 05-09-2007)

Niente per l'uomo è mai definitivo Non la sua forza
non la debolezza né il suo cuore E quando crede
di aprire le braccia la sua ombra è una croce
e quando vuole stringere la sua felicità la sbriciola
uno strano doloroso divorzio è la sua vita
……………………………

da un’opera di Louis Aragon

(newsletter 31/2007 del 11-09-2007)

Tu presti fede a quel che senti dire.
Ma dovresti credere
a quanto non vien detto:
il silenzio dell'uomo
si accosta alla verità
più della sua parola.

Kahlil Gibran
(newsletter 28/2007 del 20-08-2007)

Il vento muove leggero le tende,
un tepore assopito si sveglia
chiedendo di te.

E tu sei,
sei nuovamente
aperto
come fiore
al sole del mattino,
lieto fiore
ebbro di terra
d'acqua
e di sale.

Ritrovarsi (B. Fedi Urbani)
(newsletter 29/2007 del 27-08-2007)

C'è il silenzio del cielo prima del temporale,
delle foreste prima che si levi il vento,
del mare calmo della sera, di quelli che si amano,
della nostra anima,
poi c'è il silenzio che chiede soltanto
di essere ascoltato.

Un cuore pulito (Romano Battaglia)
(newsletter 26/2007 del 20-07-2007)


Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d'alcun riposo,

salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Dante
(newsletter 27/2007 del 30-07-2007)


Le cavallette sole
sorridono in mezzo alla gramigna gialla.
I moscerini danzano al sole
trema uno stelo sotto una farfalla.

D'estate (G.Pascoli)
(newsletter 24/2007 del 07-07-2007)

 

Ascolto note
del mio e tuo silenzio
forse è musica

Haiku (anonimo)
(newsletter 25/2007 del 13-07-2007)

 

Qualcosa m'han detto
la sera e la montagna.
Ma l'ho perduto.

(Jorge Luis Borges)
(newsletter 22/2007 del 17-06-2007)

 

Sopra la sabbia
scrittura di uccelli:
memorie del vento.

Alba (O. Paz)
(newsletter 23/2007 del 24-06-2007)

Sii prudente. La tua vita apri
solo a venti che portano carezza
di lontananza. Sopporta la mancanza, la voce
alza soltanto in notti di solitudine. Sappi
il giorno, il tempo giusto, l'attimo, e non
incalzare. Volgiti a ciò che tace. L'ombra che giace
sotto il guscio di carne sappi benedire, non
nasconderti dentro le parole. Siedi con sapienza
di verme, raziocinio di lombrico. Non aspettare.

Sfavorevole agli addii (N. Zach)
(newsletter 19/2007 del 18-05-2007)

Sfiorato avvolto
blandito imprigionato,
specchio confidente
alimento prepotente
ossigenato,
l’essere amato
preteso e dichiarato.

L'essere amato (P. Ruffilli)
(newsletter 21/2007 del 10-06-2007)

Madre è arrivata la guerra
a freddare la gente.

Gli uomini contro: questo è l’eterno
dilemma che mina la terra,
è l’odio che acceca la mente.

La guerra è l’odore del sangue
sottoterra.

Guerra (G. Di Biasi)
(newsletter 17/2007 del 04-05-2007)

La mattina non è ingrata,
difficile è la sera
addormentarsi senza qualcuno
che racconti e negli occhi
risusciti il risveglio
della mattina.

La mattina (R. Pazzi)
(newsletter 18/2007 del 11-05-2007)

La fanciulla aveva talento:
scrollò petali dalla gonna
e dissanguò le labbra
per ciliegie odorose.

Primavera (Fortuna della Porta)
(newsletter 15/2007 del 20-04-2007)


……………………...
qual fia ristoro a' dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
……………………...

tratto da "I Sepolcri" (U. Foscolo)
(newsletter 16/2007 del 27-04-2007)

…………………......…………..….
E se ti osservo in fondo agli occhi
Ancestrali
intravedo le arti esperte di uno sciamano
le ritualità sacre di un guerriero
le movenze perpetue di un eremita
che è in attesa e mai attende
è in ascolto e mai ascolta
è in cammino e mai si sposta.
E se ti osservo in fondo agli occhi
Ancestrali
scorgo traiettorie di pensiero
solenni, limpide e sensuali,
sofisticate ma lineari
e tutto il tuo intero mondo
color indaco argentato.
Il mio gatto è un mito
Disceso sulla terra
come dono degli dei.

tratto da Indaco (M. Bonò)
(newsletter 13/2007 del 06-04-2007)

Anche quel muro vecchio
anche quel magro cane
anche il gelo nel secchio
gode il sol, stamane.

INVERNO (V. Saltini)
(newsletter 14/2007 del 13-04-2007)

Donna, così languidamente
consumata, prosciugata, estinta
nel sangue,nel dolore,
nel travaglio quotidiano,
nel ricordo di memorie impietose.
Donna di pietra, forte,
forte come la roccia
cui tenace aggrapparsi
per essere blandita, consolata,
confortata, amata.
Fragile, anche fragile,
come il tenero cristallo
predisposto alla frantumazione.
Accade di rado che poi vada in pezzi,
piuttosto, come d'incanto,
si muta in farfalla ed impara
a volare...volare...volare...

F. Santucci
(newsletter 11/2007 del 21-03-2007)

C'è il silenzio del cielo prima del temporale,
delle foreste prima che si levi il vento,
del mare calmo della sera, di quelli che si amano,
della nostra anima,
poi c'è il silenzio che chiede soltanto
di essere ascoltato.

R. Battaglia (Un cuore pulito)
(newsletter 12/2007 del 28-03-2007)

Sa sedurre la carne la parola,
prepara il gesto, produce destini...
E martirio è il verso,
è emergenza di sangue che cola
e s'aggruma ai confini
del suo inverso sessuato, controverso.

Patrizia Valduga
(newsletter 09/2007 del 06-03-2007)

Dolce sera che tocchi
quegli alberi lievi sul colle
nell’aria serena!

Dolce sera che pace!
Quegli alberi, là, son dipinti
nel cielo che tace.

F. Pastonchi - Quegli alberi lievi sul colle
(newsletter 10/2007 del 14-03-2007)

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

(S. Quasimodo)

(newsletter 07/2007 del 20-02-2007)

Nient'altro
che gelo
e passi metallici.

Sul cuore
le tue mani adunche,
i giorni,

e negli occhi
la notte lunga.

Malinconia
(C. Bramanti)

(newsletter 08/2007 del 27-02-2007)

Ho visto mani tese verso il nulla
Mani stremate da inutili fatiche
Mani aggrappate ad un filo di speranza.

Nelle sudicie stive
ho visto mani distorte
in un ultimo abbraccio di vita.

Nei campi della vergogna
ho visto mani intrise di dolore
pugni schiacciati dall’odio.

Nelle celle stipate
Ho visto i miei compagni
LIBERTA’, GIUSTIZIA…parole perdute.

Ho visto mani piegate
ho visto mani piangere
stimmate di amara sofferenza.

silenzio dopo una perduta voce.

Mani
(E. Ugolini)

(newsletter 06/2007 del 12-02-2007)

C’è, scavata nell’aria, la tua dolce
forma di donna: un vuoto
che palpita di te, come l’immoto
silenzio dopo una perduta voce.

L’Assenza
(D. Valeri)

(newsletter 05/2007 del 04-02-2007)

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.


Se questo è un uomo
(P. Levi)

(newsletter 04/2007 del 25-01-2007)

........................
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave

da Il Sabato del Villaggio
(G. LEOPARDI)

(newsletter 02/2007 del 13-01-2007)

avevamo appena cominciato a far l’amore
quando lei mi chiese con le parole di Montale:
ma perchè fu sprecato tanto tempo
quand’era prevedibile il risultato?

Una ragazza colta
da Il Dottor Birillo
(E. VERONESI CARBONE)

(newsletter 01/2007 del 08-01-2007)

Su un oceano
di scampanellii
repentina
galleggia un'altra mattina


Vallone, il 17 agosto 1917
ROSE IN FIAMME
da L'ALLEGRIA - da NAUFRAGI
(G. UNGARETTI)

(newsletter 38/2006 del 15-12-2006)

Passano i giorni lieti, tristi
avvenimenti mai visti
ti fanno sognare
ed ancora a lungo vorresti errare.

Ricordi lontani ti fanno gioire
e vorresti sentirne
la dolce carezza
e riviverne sempre l'ebbrezza.

Ma sei vecchio ormai e non puoi
ora correre, ridere e correre ancora,
ti resta soltanto una cosa infinita:
la vita!

La Vita (B. ARIXI)

(newsletter 37/2006 del 7-12-2006)

Non c'è stato neanche il tempo di dirti ciao,
te ne sei andato via in silenzio,
così,
come in silenzio avevi vissuto.
Mai una parola tra di noi,
mai un momento d'affetto condiviso.
Due vite distanti, .. separate.. ermetiche.
Eppure ti amavo.
Eppure mi amavi.
Poi ....solo il rimpianto.


Papà (S. MONTI)

(newsletter 36/2006 del 1-12-2006)

A te che chiaro hai il volto il mio nascondo
all' ombra di un grande albero che appena
mi copre, appena copre il mio tumulto.
Felicità o dolore, o forse solo
l' ombra di un cane o di un fanciullo, ancora
che restare non vogliono animali?

Alla luna (S. PENNA)

(newsletter 35/2006 del 24-11-2006)

andiamo vieni ti porto via con me
verrei volentieri ma dimmi dove andiamo
se te lo dicessi sarebbe troppo facile
qui sto bene qui mi sento in pace

se non fai uno sforzo e non ti spezzi
non vedrai mai le montagne

E. VERONESI CARBONE

(newsletter 34/2006 del 17-11-2006)

sole che corri

fra timidi cirri

rallegri la guida

ai muli della storia


GALARICO

(newsletter 33/2006 del 10-11-2006)

O sen svejàt
dal nòuf soreli!
O me cialt jet
bagnàt di àgrimis!
Cu n’altra lus
mi svej a planzi
i dìs ch’a svualin
via come ombrenis.

O petto svegliato
dal nuovo sole!
O mio caldo letto
bagnato di lacrime!
Con un’altra luce
mi sveglio a piangere
i giorni che volano
via come ombre.

Alba
(P.P. PASOLINI)

(newsletter 32/2006 del 03-11-2006)

Ritornerai
lo so ritornerai
e quando tu
sarai con me
ritroverai
tutte le cose che
tu non volevi
vedere intorno a te
e scoprirai
che nulla e' cambiato
che sono restato
l'illuso di sempre
E riderai
quel giorno riderai
ma non potrai
lasciarmi piu'
ti senti sola
con la tua liberta'
ed e' per questo che tu
ritornerai, ritornerai...
ti senti sola
con la tua liberta'
ed e' per questo che tu
ritornerai, ritornerai
ritornerai, ritornerai...

BRUNO LAUZI (morto a fine ottobre)

 

(newsletter 31/2006 del 02-10-2006)

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

MONTALE

(newsletter 30/2006 del 24-10-2006)

C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

 

Felicità....(TRILUSSA)

 

(newsletter 29/2006 del 17-10-2006)

fasci d'un sole d'ottobre
dopo la pioggia
cadono

Da una miniera di nuvole...(GALARICO)

(newsletter 28/2006 del 11-10-2006)


Non dirmi mai ti amo
perché le parole sono false

Non dirmi mai ti sogno
perché i sogni svaniscono

Non dirmi mai sei il mio cielo
perché il cielo si rabbuia

Non dirmi mai sei il mio Angelo
perché gl’Angeli volano via

Non dirmi mai ti desidero
perché i desideri finiscono

Non dirmi mai sei la mia vita
perché la vita si consuma

dimmi solamente ...ascolta

perché il silenzio
parlerà per sempre di noi.


NOI...(Pat Sueli)
(newsletter 26/2006 del 25-09-2006)

Scale
che non portano da nessuna parte
scale
che salgono soltanto per scendere
e difficile orientarsi
nei dintorni del nulla.

Scale


Luciano Erba
(non è mio parente!)

(newsletter 27/2006 del 03-10-2006)

M’affaccio alla finestra e vedo il mare;
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.

Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?

IL MARE
G. Pascoli )

(newsletter 24/2006 del 11-09-2006)

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.

E quello
che vorrei dirti di più bello

non te l'ho ancora detto

IL PIU' BELLO DEI MARI

(newsletter 23/2006 del 04-09-2006)

   

Donami un abbraccio
sincero, luminoso
come un giorno d'Estate,
ma che sia lungo,
lungo una vita.

Abbraccio
Carlo Bramanti

(newsletter 22/2006 del 28-08-2006)

……………
E tu Cielo, dall'alto dei mondi
sereno, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!”

Giovanni Pascoli – "X agosto – San Lorenzo"

(newsletter 20/2006 del 10-08-2006)

   
"...E poi tutto ciò che hai fatto adesso
Sarà sabbia che sfiora altra sabbia.

E allora:

Posso portarti un fiore?

Posso legarti le mani?

Posso ucciderti piano?

Posso?"

Alessandro Ansuini –
"Lettera d'amore alla banca del fango"

(newsletter 19/2006 del 31-07-2006)

"...se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai partito
il mio viaggiare è stato tutto un restare
qua,dove non fui mai"

G. Caproni

(newsletter 18/2006 del 27-07-2006)

   


La gloria di colui che tutto move
per l'universo penetra, e risplende
in una parte più e meno altrove.

Paradiso, Canto I versi 1 - 3
Dante

(newsletter 16 bis/2006 del 19-07-2006)

se viaggiassi come viaggio
non me ne starei mai ferma
gli occhi sulla schiena
la bocca sulla nuca
quante paia di scarpe hai consumato
pellegrina dal naso sbucciato?

Se viaggiassi come viaggio
Dacia Maraini

(newsletter 16/2006 del 11-07-2006)

lascialo perdere quel rogo
ove la pagina bruciava
la rossa foglia l’ave rosa
un nano un sogno
claudicante nel tramonto
un ramo uva e tuono
dimmi, viandante,
che mano ruba
il nostro istante?

Estate
Alberto Cappi

(newsletter 15/2006 del 05-07-2006)

…………
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.

da "Passato”
Attilio Bertolucci

(newsletter 14/2006 del 03-07-2006)

   
La luna coronata di margherite
Ride nei vaghi occhi
infermi,
Caprioli d'argento
Scherzano nelle radure del cielo.

I fiori
si macchiano di sangue...
Oh lontana, lontana, in questa notte,
Come una nave con le sue vele
Nel mare scuro...

Ma presto verrà il tempo
Arido e melodioso dei papaveri,
E tu sarai tornata
Già donna

Amori (da "Fuochi di Novembre")
Attilio Bertolucci

(newsletter 13/2006 del 19-06-2006)

dove vanno le cose del mondo
che vanno che vanno che vanno?
dove cade la notte del mondo
che cade che cade che cade?
le cose
la notte
il vano dell’ade

a Giovanni Sias di Alberto Cappi

(newsletter 12/2006 del 17-06-2006)

   

Nessuna strada ha mai condotto nessuna carovana fino a raggiungere il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane

Henry Desroche

(newsletter 11/2006 del 12-06-2006)

Piove.
Ormai chi sa da quando,
chi sa per quanto ancora
durerà questo pianto
di lacrime gelate.

PIOVE ( A. Fumagalli)

(newsletter 9/2006 del 23-05-2006)

   

Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.

Ndjock Ngana

(newsletter 8/2006 del 16-05-2006)

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno”

Madre Teresa di Calcutta

(newsletter 7/2006 del 08-05-2006)